1994.03-04 Interferenze Blu "Screamin' Jay Hawkins: SOMETHIN' FUNNY GOIN' ON"

Aus Ugugu
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[Demon Records]

Ahaauuh, bloo pruu. Il mio nome e' SCREAMIN' JAY. Io sono il Diavolo e voglio parlarvi del peccato e di quando voi peccate... E' la potente voce baritono che sovrasta la struttura musicale, che gioca con urli con profondita' abissali e pernacchie. E' difficile orientarsi sicuramente sta arrivando qualcosa di bizzarro, pazzo di misterioso di freddo come l'Inverno. Nessuno deve spaventarsi bisogna solo conoscersi molto bene per non prendersi troppo sul serio. Sono per la maggior parte brani che corrono su pochi accordi con atmosfere a tinte forti: questa e' la realta' ma aspettatevi da un momento all'altro un ribaltamento totale. Ripetitivita' dei ritmi: "Brujo" (stregone): tamburi dai richiami di danza rituale tribale cosi' la voce ipnotica di questo insolito stregone; ripetitivita' dei ritmi delle chitarre (tra cui quella "pazza" di Mike Keneally ex chitarrista di Frank Zappa) sempre con una distorsione fredda da scarica elettrica.

I temi sono quelli caratteristici del Blues: l'amore, Il Diavolo, la morte trattati pero' da una personalita' del tutto fuori dagli schemi. C'e' anche in "I'm the cool" il tema del freddo della ghiaccia infernale della rivelazione islamica: Io sono il freddo, sono il piu' freddo al mondo, lo sono da quando sono nato... Sono l'Inverno; che equivale a quell'iniziale: Sono il Diavolo. Ricordiamoci pero' sempre che qualcosa di bizzarro sta arrivando (somethin' funny goin' on) losi scopre molto spesso nelle musiche: il sax che fa il verso alla voce o i cori femminili troppo leggeri per essere presi sul serio accanto alla sua voce profonda da predicatore o ancora l'accostamento dei brani. Il suo e' un Blues urlato, beffardo dato come un comando "Scream the blues": Io ti amo baby e per questo suono il Blues. Amore vissuto ma sempre nell'incertezza dovuta al fatto che lui e' pazzo, folle: Nessuno dice che sia facile... amarmi e' difficile e tu pensi diaver bisogno di me... Vuoi darci un taglio ("Give it a break") e allora bye bye love. Ti do un'altra possibilita' e tutto quello che mi sai dire e' che sono pazzo, allora diamoci un taglio e addio amore. Circolarita' della chitarra sempre ghiacciata e ruggente; lavoro semplice, efficace e puntuale dell'armonica in controcanto. Per quanto riguarda l'armonica colpisce la sonorita' in "When you walked out the door" (rifacimento di "Mannish boy") "elettrica" quasi scariche registrate a distanza. Misteriosa e preveggente la tromba con un riff di fiati in discesa mentre si passa fischiettando accanto al cimitero ("Whistling past the graveyard").

Questo disco emerge come ho gia' detto per le atmosfere: atmosfere gia' collaudate: qui attraverso l'utilizzo di brani del suo repertorio. Secondo me bisognerebbe lasciare piu' libero, questo artista, nella sua pazzia e la Demon non e' proprio la casa discografica piu' adatta e questo album ne risente. E poi questo e' un personaggio che e' da incontrare sul palco come tutti i grandi Bluesmen e il divertimento e' assicurato.



Autore: Johnny